Scomparsa la macchia
mediterranea, oggi la forma di vegetazione prevalente
nell’isola è la gariga-steppa, costituita
da asfodeli, asteracee e distese di Urginea marittima.
Una forma più matura di gariga (con Euforbia,
Lentisco, Macchia della seta, Camedrio, Thè
siciliano) è presente nei Valloni, dove
sopravvivono anche alcuni preziosi individui superstiti
dell’antica macchia : Ginepro fenicio, Carrubo,
rari oleastri. Alcuni interventi del Corpo Forestale
della Regione Siciliana hanno consentito il reinsediamento
del Pino d’Aleppo. La vegetazione litorale
è caratterizzata da distese di Limonium
lopadusanum, i cui pulvini producono una splendida
e delicata fioritura. Importante è il contingente
di specie endemiche, nonchè la presenza
di specie rare che testimoniano i collegamenti
che l’isola ha avuto sia con l’Africa
che con la Sicilia. Veri e propri gioielli botanici
sono la Caralluma europaea, una pianta nordafricana
dall’aspetto di una cactacea con fioritura
stelliforme, presente in Europa solo a Lampedusa
e nella Spagna meridionale e la Centaurea acaulis,
una specie che cresce spontanea in Nord-Africa.
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Fauna
Anche la fauna ha una evidente impronta
nordafricana. Di grande interesse biogeografico è
la presenza del Colubro lacertino e del Colubro dal
cappuccio, due serpenti a distribuzione nordafricana,
e dello Psammodromus algirus a., una lucertola localizzata
in tutta Italia esclusivamente sull’isolotto dei
Conigli. Sulle falesie a picco sul mare nidificano il
Falco della regina, il Falco pellegrino, il Gheppio,
il Marangone dal ciuffo, il Gabbiano reale. Grandi sorprese
riservano gli insetti, per la grande varietà
di specie presenti e la notevole componente di endemismi,
tra i quali il Pamphagus ortolaniae, una grossa cavalletta
priva di ali e lo Julodis o.l., un coleottero dalla
splendida livrea iridescente. La spiaggia dei Conigli
è sito di ovodeposizione della tartaruga marina,
l’unico in Italia dove tale fenomeno si verifica
regolarmente. La stagione riproduttiva della Caretta
caretta coincide con la stagione estiva : le uova deposte
all’inizio dell’estate schiudono dopo circa
due mesi ed i piccoli, appena fuori dal nido, si dirigono
subito verso il mare.
Blue DolphinsVia Cameroni (presso porto turistico)
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La tartaruga Caretta-Caretta
Il
nome così particolare indica in realtà
la tartaruga marina tipica dei nostri mari. Tranquillo
e solitario, tranne che nei mesi riproduttivi, questo
simpatico animale marino vive in acque temperate e si
spinge fino alla terraferma solo in occasione della
deposizione delle uova che avviene circa ogni due o
tre anni. La futura mamma sceglie una spiaggia sabbiosa,
non disturbata da luci e rumori. Arranca faticosamente
sulla battigia (l'agilità e la grazia che ha
in mare sembrano quasi impossibili), scava con le pinne
posteriori una buca profonda (tra i 40 ed i 75 cm) e
vi depone le uova, ricoprendole poi di nuovo con la
sabbia. Il suo compito è terminato. Si volta,
torna in mare e.... lascia i nascituri al loro destino.
La schiusa avviene dopo 6-8 settimane.
I piccolini sbucano e cominciano la loro corsa verso
il mare, un minaccioso e pericoloso mondo, almeno fino
a che non avranno raggiunto notevoli dimensioni. Solo
pochi esemplari arriveranno all'età adulta.
Prima della nascita infatti le uova sono facile preda
di uccelli e ... di uomini. Appena nati invece il pericolo
maggiore sono i pesci, ghiotti di così tenera
carne.
Ecco perchè è importante proteggere e
salvaguardare sia i luoghi di deposizione (si azzerano
o riducono i rischi fino alla nascita) che i mari in
cui si trovano. La singola persona può seguire
poche, ma fondamentali regole di comportamento civile,
come non lasciare sulla spiaggia o in mare le buste
di plastica che in acqua assumono, agli occhi dell'animale,
le sembianze di una ghiotta medusa. L'amara sorpresa
può costargli la vita.
Le Pelagie sono state elette dalla tartaruga luogo di
deposizione che, a Lampedusa, la Baia dell'Isola dei
Conigli con la sua grande distesa sabbiosa. In paese
è stato istituito un Centro Recupero, Marcaggio
e Tutela delle Tartarughe Marine che vede coinvolti
gli adolescenti sotto la supervisione della dottoressa
Daniela Freggi. Il numero di riferimento per segnalazioni,
informazioni e per chi vuole dare una mano è
0338 2198533 (cellulare). A Linosa, le nere (e quindi
calde) sabbie di Gaia Pozzolana di Ponente vedono soprattutto
la nascita di esemplari femminili. La determinazione
del sesso dipende infatti dalla temperatura della sabbia.
Sotto i 30° sono maschi, sopra sono femmine. Vicino
alla spiaggia, l'Associazione Hydrosphera gestisce un
Centro Studi sulle Tartarughe Marine dove è stato
allestito un piccolo percorso didattico esaurientemente
illustrato dai volontari che durante l'estate si avvicendano
sull'isola. Il centro è anche provvisto di un
piccolo pronto soccorso per le tartarughe malate o portate
dai pescatori che inavvertitamente le hanno prese all'amo.
I due centri (a Lampedusa e a Linosa) fanno parte deI
progetto italiano sulle tartarughe del Dipartimento
di Biologia Animale e dell'Uomo dell'Università
La Sapienza di Roma.
La fauna dell'isola è caratterizzata da un consistente
numero di lucertole di Malta e dalle berte, uccelli
marini che nelle notti estive fanno ascoltare il loro
canto struggente, molto simile ad un pianto. Sulla spiaggia
nera di Gaia Pozzolana la tartaruga Caretta-Caretta
depone ancora le uova.
Gli amanti delle escursioni a piedi possono percorrere
i sentieri che conducono fino alla cima dei tre principali
rilievi dell'isola: Monte Rosso, il cui cratere, all'interno,
è occupato da coltivazioni, il Monte Nero e il
Monte Vulcano.
Dalla cima di quest'ultimo, nelle giornate di Libeccio,
si arriva addirittura a distinguere il movimento delle
auto sulle strade di Lampedusa.